Il moltiplicatore keynesiano è un concetto fondamentale della teoria economica keynesiana che descrive come una variazione della spesa autonoma (come gli investimenti pubblici, la spesa dei consumatori non influenzata dal reddito, o le esportazioni nette) possa portare a una variazione più ampia del reddito nazionale. In altre parole, un "iniezione" iniziale di spesa nell'economia ha un effetto amplificativo sul PIL.
Come funziona:
L'idea di base è che quando qualcuno spende denaro, quel denaro diventa il reddito di qualcun altro. Questo secondo individuo a sua volta spende una parte di questo reddito, generando ulteriore reddito per un terzo individuo, e così via. Questo processo continua, ma ad ogni passaggio una parte del reddito viene "dispersa" attraverso il risparmio, le tasse e le importazioni.
Formula del Moltiplicatore:
La formula più semplice per il moltiplicatore è:
Dove PMC è la propensione marginale al consumo, ovvero la frazione di un incremento di reddito che viene spesa per consumi.
Significato della PMC:
La propensione marginale al consumo è cruciale. Più alta è la PMC, maggiore è l'effetto moltiplicativo. Se la PMC è alta, una grande parte di ogni dollaro aggiuntivo di reddito viene spesa, alimentando ulteriormente il ciclo economico. Se la PMC è bassa, l'effetto moltiplicativo sarà minore perché più reddito viene risparmiato o speso in beni importati (quindi "disperso" fuori dal sistema economico nazionale). Vedi https://it.wikiwhat.page/kavramlar/Propensione%20Marginale%20al%20Consumo per approfondire.
Esempio:
Supponiamo che la PMC sia 0,8 (cioè, ogni volta che il reddito aumenta di un dollaro, le persone spendono 80 centesimi). Il moltiplicatore sarebbe:
k = 1 / (1 - 0,8) = 1 / 0,2 = 5
Questo significa che un aumento di 1 miliardo di euro nella spesa autonoma porterebbe a un aumento di 5 miliardi di euro nel reddito nazionale.
Implicazioni Politiche:
Il moltiplicatore keynesiano è un argomento chiave a favore dell'intervento pubblico nell'economia, soprattutto durante le recessioni. Suggerisce che la spesa pubblica, anche se in deficit, può stimolare la domanda aggregata e riportare l'economia in piena occupazione. Questa è la base delle politiche fiscali anticicliche, come quelle adottate durante la crisi finanziaria del 2008 e la pandemia di COVID-19. Per maggiori informazioni, consulta https://it.wikiwhat.page/kavramlar/Politica%20Fiscale.
Limiti e Critiche:
Conclusioni:
Nonostante le critiche, il moltiplicatore keynesiano rimane uno strumento importante per comprendere come le variazioni della spesa autonoma possono influenzare il reddito nazionale e per valutare l'efficacia delle politiche fiscali. La sua rilevanza è particolarmente evidente in periodi di crisi economica.
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